A prima vista, fra le diverse definizioni che verrebbero in mente, la più centrata sarebbe una lotta a mani nude. Il judo infatti, a differenza di altre arti marziali, non fa uso di armi, ma del solo corpo.
Analizzando invece più in profondità, si potrebbe parlare di sport (gare, campionati, pratica atletica, sviluppo fisico armonico, etc), di difesa personale (senso di sicurezza, efficacia in piedi ed a terra, abitudine a lottare, creazione di un “sesto senso”, etc).
Ma, perché si parla di arte marziale? Il senso di “arte” si trova nella ricerca dell’armonia fisica e dello sviluppo mentale, in un’armonia che porta all’impiego del proprio corpo in modo estetico e piacevole, in un benessere psico-fisico generale; il senso di “marziale” (di guerra), invece, nello studio delle tecniche e dei Kata, fondamenti dei concetti di difesa-attacco che sono eredità ancestrali dell’uomo.
Ma cosa significa la parola Judo? Judo è la composizione di due kanji, due ideogrammi di origine che cinese. L’ideogramma “Ju” può significare morbido, debole, sottomesso, gentile, armonioso, a proprio agio, opposto di duro. L’ideogramma “Do” invece significa “la via”.
Perciò il Judo è il miglior impiego dell’energia, l’ottenimento della massima efficacia con il minor dispendio di energia; in altre parole, non opporre forza a forza, ma cedere ad essa per sfruttarla ed ottenere il massimo nell’attacco e nella difesa.
Ma Judo è anche amicizia, prosperità, mutuo benessere. Bisogna superare il concetto di vittoria e di sconfitta, godere di praticare con altri senza secondi fini se non quello di stare insieme, cercare di capire gli altri, ricercare il miglior comportamento anche al di fuori del dojo, nelle relazioni sociali ed umane.
Nello spirito del Kodokan, la prima scuola di judo di Jigoro Kano (il fondatore del Judo nel 1892), chi pratica Judo in modo sincero e naturale, apprezza i valori che cambiano il suo modo di comportarsi con gli altri, cioè cambia il suo stile di vita; Ko-Do-Kan significa appunto “scuola per lo studio della vita”.
La definizione forse più completa del Judo, è quella di Gunji Koizumi, maestro 8° Dan (1886/1964): “Il Judo ha la natura dell’acqua. L’acqua scorre per raggiungere un livello equilibrato. Non ha forma propria, ma prende quella del recipiente che la contiene. È indomabile e penetra ovunque. È permanente ed eterna come lo spazio ed il tempo. Invisibile allo stato di vapore, ha tuttavia la potenza di spaccare la crosta della terra. Solidificata in un ghiacciaio ha la durezza della roccia. Rende innumerevoli servigi e la sua utilità non ha limiti. Eccola, turbinante nelle cascate, calma nella superficie di un lago, minacciosa in un torrente o dissetante in una fresca sorgente scoperta in un giorno d’estate”
Troppo bella la definizione di judo di Gunji Koizumi.
io ho pratilaco il judo 5 anni e mi piaceva, ma lo lasciato come tanti dei miei amici poiche avevamo cambiato allenatore. Questo nuovo voleva fare di noi campioni e non ragazzi consapevoli delle proprie capacita e in grado di dosare l’ energia e sfruttare quella del’ avversario.
Il judo mi ha aiutato molto anche nell’ apnea.
mi piace molto fare judo ora sono cintura gialla, vorei diventare cintura nera.
il Judo per me è uno sport che ti fa rispettare l’aversario
amo e amerò il giudo per tutta la mia vita…
io sono cintura nera. questo sport mi libera da ogni mia preoccupazione e mi fa sentire libera…amo questo sport e non lo lascierò mai. consiglio anche a voi di praticarlo non ve ne pentirete…parola di valeria@
Judoka, cinquantatrè anni di età e trenta di Judo, 3° dan. Ho insegnato l’Arte a tanti bambini e ho smesso per i motivi più classici: lavoro che prende troppo tempo, famiglia e soprattutto figli (che vanno seguiti come missili a guida laser).
So già che riprenderò a farmi sbatacchiare su un Tatami, l’unica cosa è che non so quando. Per fortuna l’età nel Judo non ha significato perché ne è parte integrante.
Piccola nota: il Judo non è un’Arte Marziale, è Arte Sacra.
Ciao a tutti, ho cominciato nel 1977 a fare Judo quando avevo 11 anni e ancora oggi sto sul Tatami, ho fatto conoscere anche i miei figli quello stile di vita, perchè è di stile di vita che si parla, il Judo per la sua natura per la sua educazione per il coraggio per la sincerità per il rispetto e l’amicizia dovrebbe essere uno sport piu’ pubblicizzato.
Beati noi che abbiamo avuto la fortuna di provare.
ho un figlio di 8 anni.Pratica il judo dall’eta’ di 6 anni.Io ho praticato karate per tantissimi anni ottenendo grandi soddisfazioni.Non avrei mai voluto che i miei figli praticassero un’arte marziale prima dei 10 anni,ma e’ accaduto.Noto che mio figlio non riesce nel randori perche’,secondo me non ha compreso bene le tecniche.E cintura arancione e presto fara’ gli esami per il passaggio di cintura.Ho provato a farlo notare al maestro,ma mi dice che prima o poi capira’.Cosa mi consigli di fare?
@ Mata
Non metter fretta a tuo figlio: ha 8 anni e, sicuramente, comprende le tecniche al suo meglio. Gradualmente crescerà e migliorerà la sua conoscenza.
Ogni stagione della vita ha un suo corso da seguire.
ho una paura tremenda all’età di 43 anni (colpa di mio figlio) sono stato trascinato nel judo, non sono più riuscito a smettere sono vicino ai 50 mi hanno convinto a tentare l’esame del 1° DAN come farò?
condivido la bella definizione del judo data dal maestro Gunji Koizumi; sono soddisfatto di aver raggiunto il 1° dan, di aver incontrato maestri esperti del judo che rispettano gli 8 punti dettati da Jigoro Kano, mi auguro che mio figlio non abbandoni questa sana disciplina che aiuta a crescere a capire a conservare.
Dopo un anno di karate,oggi mio figlio che ha 8 anni iniziera’ un corso di judo.Abbiamo deciso insieme e lui di cambiare e provare il judo perche’ non lo vedevamo convinto e grintoso in quello che faceva,nonostante sia un bambino timido all’esterno ma pieno di troppa energia con chi conosce bene e vorrei tanto che questa energia lui imparasse ad usarla fuori e dentro le mura domestiche senza mai esagerare.Spero che il judo sia la cosa giusta
Amo e amerò per sempre il Judo !
E’Una Promessa 😀